martedì, marzo 15, 2011

Ombre su Campo Marzio



AD 969 Monastero di Saint Geraud. Alvernia Francia.
Un giovane frate francese, curioso, ribelle, intelligente accompagna il Conte Borrell che si reca a Roma per perorare la causa della Marca Ispanica. Ma il giovane monaco benedettino è spinto dalla enorme curiosità per la città eterna e per i suoi misteri. Accompagnato dal fedele giovanissimo Ascanio vagherà per i vicoli di una Roma allo sbando colma di credenze e superstizioni alla ricerca di un misterioso libro incontrando sulla sua strada personaggi improbabili e sinistri.

Basato sulla storia vera del viaggio di Gerbert d’Aurillac nella Città Eterna al seguito del conte Raimond Borrell e del vescovo Attone Ombre su Campo Marzio descrive magistralmente la vita del tempo gettando uno sguardo agli inganni, alle credenze e alle magie  che hanno costellato la vita di Silvestro II, il Papa Mago.



Rassegna Stampa
La difficoltà maggiore di scrivere un romanzo ambientato alla fine del primo millennio è quella di riuscire a calarsi nella mentalità dei personaggi e nella realtà dell’epoca. L’autore ci riesce in maniera tanto efficace da farci pensare sia realmente vissuto nel 969 d.C. il viaggio alla base del narrato è, notoriamente, simbolo di purificazione, ma qui va ben oltre, diventa la traccia di un popolo, meglio, l’identificazione di un popolo nel suo oscuro passato. Mirabili le descrizioni della città e dei pericoli che rendono del tutto insicuro il viaggiare. Tra i pirati che compiono le loro scorribande quasi fosse una routine e gente più o meno ospitale, tra papi, imperatori, vescovi, monaci e prostitute, al fine sotto Campo Marzio c’è un tesoro. Ma quale è il vero tesoro? Notevole la capacità di scrittura che non indulge mai nel vacuo preziosismo stilistico ed è sempre finalizzata alla narrazione, appropriato il linguaggio, valida la trama e molto efficace il finale della storia.
Donato Altomare

Vincitore premio le Ali della Fantasia(Ex Premio Tolkien)

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